Boom di casi in un regione Italiana: la variante Delta preoccupa.

Nuovo focolaio di variante Delta all’ospedale di San Donà, 15 i contagiati: ecco cosa è successo

Se c’è una parola che negli ultimi giorni sta terrorizzando gli italiani, ma un po’ tutto il mondo, è sicuramente Delta, la nuova variante del virus Covid-19. Questa mutazione del virus sembra essere molto più contagiosa, tanto da creare centinaia di focolai in tutto il paese.

A preoccupare è proprio uno di questi, il focolaio dell’ospedale di San Donà, dove, ad oggi, i contagiati sono arrivati a quindici persone, in aggiunta tutte vaccinate. Ed è proprio quest’ultimo particolare che destabilizza gli italiani. Sembrerebbe che questa variante, infatti, abbassi di molto l’efficacia di tutte le tipologie di vaccino presenti ora sul mercato. Continua a leggere per saperne di più sul focolaio all’ospedale San Donà.

Crescita dei casi in Veneto

Tra le regioni più colpite nell’ultimo periodo, troviamo il Veneto, che continua nella sua crescita di nuovi casi. Nelle ultime ventiquattro ore, si sono registrati addirittura seicento casi. In crescita anche il numero dei ricoveri (quattro in più quelli in area non critica e tre in più nelle terapie intensive). Non si registrano nuovi decessi fortunatamente. A destare attenzione però è il nuovo focolaio nato all’ospedale di San Donà, in provincia di Venezia. Il focolaio di variante Delta ha contagiato quindici persone, tutti anziani pazienti già ricoverati per altre patologie. La maggior parte di loro avevano già ricevuto la seconda dose di vaccino. Nonostante ciò, sono risultati tutti positivi alla variante Delta.

Variante Delta

Come detto, i pazienti contagiati sono tutti anziani e vaccinati e la quasi tutti hanno già ricevuto la seconda dose di vaccino. I contagiati, ora, si trovano ricoverati in diversi reparti, tra cui quello di medicina. Al momento, fortunatamente, nessuno di loro ha sintomi gravi, perciò la situazione è sotto controllo. La variante Delta si diffonde più rapidamente rispetto alle altre ed in questo momento è quella prevalente.

Lo dimostrano i tanti focolai che si stanno creando in Italia, come quello di Roma nella zona della Balduina, dove sono stati registrati venti casi fra bambini e adulti, con altre quaranta persone in isolamento domiciliare in attesa dell’esito dei tamponi.


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