Reddito di cittadinanza: è un addio?

Cattivissime notizie per tutti gli italiani, in particolare per coloro che hanno usufruito del reddito di cittadinanza, perché inizia ad avere le ore contate. A sollevare la polemica è stato il leader di Italia Viva Matteo Renzi, il quale ha rilasciato un’importante dichiarazione.

La sua presa di posizione ha immediatamente scatenato la reazione del Movimento 5 Stelle: è guerra? Cosa si sono detti e quali saranno le conseguenze per il Bel Paese? Per saperne di più, continua a leggere l’articolo.

 

 

 

 

 

 

Le parole di Renzi

Questa la dichiarazione di Matteo Renzi: “Nel 2022, dopo l’elezione del presidente della Repubblica, partiremo con una raccolta firme un referendum abrogativo del reddito di cittadinanza. Vogliamo che siano gli italiani a dire se il Reddito di cittadinanza è diseducativo e va mantenuto o no. Chi di referendum perisce, di referendum ferisce. Io non voglio che in Italia continui a esserci uno strumento con cui si educano i giovani a vivere di sussidi e non di sudore. Il governo Conte-Di maio-Salvini ha prodotto il reddito di cittadinanza. Una cosa ridicola. Una cosa è dare una mano a chi vive in povertà”.

 

 

 

 

 

 

La dura replica

Requisiti Reddito di cittadinanza, come fare domanda e quali regole rispettare

Immediata è stata la risposta del Movimento 5 Stelle, in particolare della deputata Maria Pallini: “Renzi ci riprova coi referendum. Evidentemente non ha ancora imparato la sonora lezione che gli è stata data qualche anno fa. È un recidivo che non si arrende all’evidenza dei fatti e che non riesce ad essere in sintonia con le esigenze concrete del Paese. Lo scorso anno il reddito di cittadinanza ha rappresentato una vera e propria boccata di ossigeno per gli italiani alle prese con la prima, violenta ondata del Covid-19.

E conclude poi dicendo: “Ora sta andando a regime la seconda fase, quella dell’impiego dei percettori nei progetti utili alla collettività approntati dalle amministrazioni comunali. È una misura di sostegno e, al tempo stesso, di politica attiva del lavoro che non va assolutamente smantellata, checché ne dica Confindustria a cui Renzi forse è abituato a strizzare l’occhio. Piuttosto noi siamo ancora in attesa che dia corso alla sua promessa pubblica di abbandonare la politica”


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