Covid, nuovo decreto: chiudono parrucchieri e centri estetici… ma non tutti

Il numero dei positivi al coronavirus, in Italia, sale ogni giorno sempre di più.

La curva epidemiologica ci racconta una crescita dei contagi, che hanno portato il Governo a varare numerose restrizioni.

Vi abbiamo già parlato dei disordini che sono avvenuti in tutta Italia. Gli italiani hanno espresso il loro disappunto su queste nuove misure che, secondo loro, servirebbero a ben poco. L’unico cambiamento che porterebbero tali misure, sarebbe la perdita del lavoro.

Già, perché diverse categorie oggi si trovano in uno stato di assoluto pericolo. Pericolo di crisi e di non portare soldi a casa.

Ristoratori e spettacolo sono stati i primi a pagare le nuove manovre.

Ora potrebbe toccare anche a parrucchieri ed estetisti.

Chiudono i servizi alla persona

Molto discussi sono stati i negozi per la cura alla persona. Questi, inizialmente “salvati” dai precedenti decreti, oggi potrebbero capicollare.

Ma quali sono i locali per i servizi alla persona?

  • centri estetici,
  • saloni di bellezza,
  • centri massaggi,
  • parrucchieri.

Il Governo Conte ha dichiarato che nelle prossime ore emanerà un nuovo DPCM in cui saranno spiegate le procedure da seguire per prevenire il contagio da coronavirus. Tra queste procedure, molto probabilmente saranno inserite anche le chiusure totali a centri estetici, parrucchieri, e altri locali simili.

Chiudono i servizi alla persona…. Ma non tutti

Non tutti i servizi alla persona dovranno chiudere.

Ad abbassare la saracinesca (di nuovo), saranno soltanto alcuni tra i locali prima descritti. Ma in base a cosa?

Presto detto. L’Italia sta per essere segmentata in 3 macro-aree, suddivise in base all’esposizione da contagio coronavirus. Le aree più colpite, e con più rischio di contagi, non potranno avere centri estetici e simili aperti. Questo perché i servizi per la cura della persona avvengono in un contatto particolarmente diretto.

Il Premier Conte vorrebbe lasciare a regioni e Province Autonome la facoltà di dettare le regole per le loro aree. In pratica, un Presidente di Regione può scegliere se chiudere o meno tali locali in base alla circolazione del virus nelle ultime settimane e in base all’andamento della curva dei contagi.

Per quelle aree più colpite (si parla di Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio e Calabria), invece, non ci sarà niente da fare. I locali per la cura della persona dovranno rimanere chiusi.


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