Nuovo bonus da 500 euro

Assegno unico, 500 euro in arrivo per i richiedenti

Il governo, sta introducendo nuove misure per aiutare quella fascia di persone, colpite dalla crisi pandemica, che ha fatto perdere milioni di posti di lavoro, e fatto chiudere moltissime attività commerciali.

Ricordiamo, che le domande per l’assegno unico ai figli, vanno presentate entro il 30 settembre, così da beneficiare del pagamento dei mesi di luglio ed agosto 2021.

Chi ha fino a due figli, potrà ottenere ben 500 euro di bonus, quindi bisognerà affrettarsi a presentare tale domanda.

Come richiedere il bonus

L’assegno che verrà erogato, sarà temporaneo, e non definitivo, ma sarà comunque un enorme aiuto per tutte quelle famiglie in grave difficoltà economica, che non riescono ad arrivare alla fine del mese.

L’assegno ai figli, durerà fino al 31 dicembre 2021.

Sul sito INPS, si legge che le domande presentate dal primo luglio 2021 ed il 30 settembre 2021 (ed accolte)

beneficeranno del pagamento anche dei mesi pregressi a partire da luglio. Per famiglie con almeno due figli, il suddetto bonus significa ricevere ben 500 euro in più ogni mese.

Per quanto riguarda le domande inoltrate dal 1 ottobre in poi, daranno diritto al pagamento del mese di presentazione della domanda, senza ricevere i mesi precedenti.

Chi ha intenzione di non perdere gli arretrati, deve quindi affrettarsi per far si di non perderli.

Ma a chi spetta questo assegno unico temporaneo? Facciamo chiarezza:

L’assegno unico è universale, quindi spetta a tutte le famiglie che hanno uno o più figli minorenni, nel caso di figli maggiorenni Questo sussidio, è concesso fino all’età di 21 anni, purché il figlio frequenti un percorso di formazione scolastica o professionale.

Questo assegno unico è riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza, così come per il bonus bebé.

L’assegno temporaneo, è riconosciuto solo per i figli minorenni, e a partire dal terzo figlio con una misura maggiorata.

Riconosciuto tale importo anche per i figli con disabilità.

Spetta ai lavoratori autonomi, lavoratori con reddito talmente basso da non produrre Irpef, e ai disoccupati senza forma di assistenza alcuna.


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