ARISA, L’INASPETTATA CONFESSIONE IN DIRETTA TV HA SPIAZZATO TUTTI I FAN

La famosissima cantante, ospitata dal programma “Le Iene”, si apre e confessa i suoi pensieri più intimi. Ecco cosa ha detto durante il suo monologo in puntata.

La confessione della cantante

La puntata del 22 novembre del noto programma targato Mediaset, Le Iene, è andato in onda un profondissimo e toccante monologo di Arisa.
La cantante ha svestito i panni delle convenzioni sociali e ha lanciato un messaggio profondo, atto a metterla a nudo a 360 gradi. Non tutti si sarebbero aspettati questo discorso a cuore aperto della cantante che ha da prima spiegato il perché si vergogna sempre molto spesso quando ci sono delle uscite pubbliche:

“Fino all’ultimo pensavo di non farcela ad essere qui, perché mi vergogno sempre un po’ di quello che sono e di quello che faccio. Mi sono chiesta: a chi interesserà di me, di quello che racconto o di quello che provo io? Poi però, ho pensato che, infondo, io credo nel mio punto di vista, ha già 40 anni ed è figlio delle persone che amo di più al mondo, del cielo della Basilicata, della terra incastrata sotto le unghie, di tante offese mai rese e di troppi no…ma anche di premi inaspettati, di sorrisi non dovuti, dell’amore semplice, quello più puro”

Il monologo a “Le Iene”

Poi però, scava più a fondo nel suo passato, sciorinando ciò che pensava e sognava quando era una piccola bambina:

“Fin da bambina sono stata attratta da chi cerca di fare star bene gli altri. Sognavo di essere luminosa come Papa Giovanni Paolo II e di cantare canzoni come “Heal the world” di Michael Jackson, che incita ognuno di noi a rendere il mondo un posto migliore per tutta la razza umana. Quando mi dicevano che non ce l’avrei fatta io non rispondevo nulla, mi chiudevo in camera a pensare più forte, ad architettare la mia luce, e alla fine sono riuscita a brillare per davvero. E quando canto è sempre per la pace e per diffondere amore: mi piace che le persone si sentano accettate con la mia musica”

Aggiungendo poi una disamina sull’ “essere buoni”, un comportamento spesso denigrato perché legato a un discorso religioso:

“Essere buoni non è un precetto religioso o una roba da sfigati, ma una scelta consapevole. E la consapevolezza è la cosa più sexy che ci sia. Quando qualcuno mi fa del male – racconta emozionata la cantante – anche se una lacrima mi resta dentro, mi rifiuto di credere che sia fatto apposta, per vocazione. Per questo allontano, ma non odio mai, mi chiedo sempre il perché prendendomi anche metà della colpa. Tutti noi, nel bene e nel male, siamo la conseguenza di qualcosa o di qualcuno, è la comprensione che fa la differenza. Io no, non sono certo una santa, ma conosco la sostanza del mio cuore, e sono certa di essere riuscita a diventare quello che volevo essere da bambina: una persona buona”


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