Emilio Fede racconta la sua esperienza drammatica

Pochi giorni fa il noto conduttore Emilio Fede, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) nel 1931 ha vissuto un’esperienza molto brutta, che lo ha completamente sconvolto. Il giornalista si trovava a Napoli per una precisa ragione: i funerali di sua moglie Diana De Feo, venuta a mancare all’età di 84 anni a causa di una brutta malattia.

 

Per chi non lo ricordasse, il conduttore si trova agli arresti domiciliari, deve scontare 4 anni e 7 mesi per aver preso parte nella vicenda Ruby. A causa di questa libertà vigilata, in piena notte Emilio ha ricevuto visite nell’hotel in cui si trovava da parte delle autorità, per verificare che avesse l’autorizzazione per stare lì. La reazione di Fede è stata sconcertante: continua a leggere l’articolo per scoprire cosa è accaduto.

 

 

 

 

Le parole di Emilio

Queste sono state le dichiarazioni del conduttore: “Sono terribilmente scioccato che la magistratura mi faccia svegliare nella notte da due poliziotti, con mia moglie non ancora sepolta. Sono anche un uomo in sedia a rotelle. Sono stati un’ora, hanno controllato i documenti, era tutto a posto. Non ho parole: in che Paese siamo?”. Ma poi ha voluto chiarire: “C’è stato un disguido nelle comunicazioni fra poliziotti e carabinieri, con i primi che si sono venuti a trovare davanti alla descrizione di una situazione che invece per i secondi era diversa…ma tutto si è risolto in un chiarimento, lungo e alle 4 di notte in hotel, ma assolutamente non offensivo per nessuno; e con una stretta di mano”.

 

 

 

 

Un profondo dolore

Emilio Fede devastato dalla morte della moglie Diana De Feo: "Ha lottato sino alla fine con un coraggio enorme"

Emilio Fede ha poi raccontato: “Certo, per me è stato un grande dolore. Ma devo un grande rispetto alle forze dell’ordine, lo stesso che aveva sempre mia moglie e che io devo continuare ad avere, anche per rispetto alla sua memoria”.

Per poi così concludere: “A Napoli, posso mangiare in hotel ma dovrei dormire obbligatoriamente a Villa Lucia ma non me la sento di stare accanto alla camera dove lei non c’è più…non ce la faccio, a costo di rischiare qualunque cosa: chiederò per pietà di cambiare questa cosa, che è una tragedia nella tragedia e poi dovrò rientrare a Milano, anche se io amo Napoli perché mia moglie amava Napoli“.


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