Pfizer: la brutta notizia

Coronavirus: la situazione in Tunisia è catastrofica

La situazione con il Covid-19 è drammatica in quasi ogni parte del mondo.

I soli numeri non rendono l’idea del dramma che sta accadendo in Tunisia a capire l’impatto della nuova ondata di contagi di Covid-19 che ha travolto la Tunisia nelle ultime settimane. Le immagini che provengono da fuori e dentro le strutture ospedaliere sono drammatiche: in alcune regioni la gente non trova letteralmente l’ossigeno per respirare. Come a Kairouan, città dell’entroterra tunisino e una delle più colpite dall’emergenza sanitaria.

Da settimane il tasso di positività si attesta tra il 45 e il 50 per cento. In un Paese dove i tamponi antigenici costano circa 50 euro l’uno e in una città che segna un tasso di povertà del 29,2%, i numeri potrebbero essere ancora più inquietanti. Nell’ospedale Ibn Jazzar non esiste più una distinzione formale tra reparti e il personale medico è costretto a lavorare come può.

Il governo ha risposto a questa emergenza annunciando un lockdown regionale e installando un ospedale da campo. Soluzioni che fin da subito si sono dimostrate insufficienti.

Slim Ben Salah, presidente uscente dell’ordine nazionale dei medici dichiara:

«La situazione è molto grave. Gli ospedali sono colmi e alcuni servizi di rianimazione sono pieni a più del 100 per cento anche le strutture private sono sature».

Confini con la Tunisia chiusi

epa08935458 A man plays the guitar on Habib Bourguiba avenue in Tunis, Tunisia, 13 January 2021. The Tunisian government has decreed a nationwide general containment throughout for four days starting 14 January to curb the spread of the Sars-CoV-2 coronavirus which causes the Covid-19 disease. EPA/Mohamed Messara

La Libia ha deciso di chiudere il confine con la Tunisia per una settimana, a causa della rapida diffusione del Covid-19 e della scoperta della variante Delta nel Paese vicino.

Lo ha reso noto il portavoce del governo di Unità nazionale della Libia, Mohamed Hammouda, che ha spiegato in conferenza stampa che il Consiglio dei ministri ha deciso di chiudere i valichi terrestri e i collegamenti aerei, a partire da oggi 9 luglio per un’intera settimana, rilevando che lo Stato libico, attraverso il suo consolato in Tunisia, si prenderà cura dei libici bloccati in Tunisia a causa di questa decisione fino a quando non sarà facilitato il loro ritorno nel Paese.

Attualmente, la situazione in Tunisia è davvero drammatica. Vi aggiorneremo sui prossimi sviluppi

Pfizer: in arrivo la terza dose

Ormai è certo: chi ha fatto già i due vaccini Pfizer, dovrà fare anche il terzo richiamo.

Nel frattempo le due aziende hanno dichiarato che una terza dose del loro attuale vaccino a due dosi è utile per preservare livelli alti di anticorpi contro tutte le varianti al momento note, compresa Delta per questo la casa farmaceutica americana intende chiedere all’Ema e alla Fda, le autorità del farmaco negli Stati Uniti e in Europa, il via libera per la terza dose del suo vaccino.

La sperimentazione clinica sulla somministrazione di una terza dose di vaccino avrebbe infatti mostrato dati iniziali «incoraggianti»: secondo quanto emerso infatti dallo studio una terza iniezione aumenta il livello degli anticorpi da 5 a 10 volte contro il ceppo originario e la variante Beta rispetto alle prime due dosi. I dati non sono ancora disponibili ma Pfizer intende “pubblicare dati più definitivi anche in una rivista peer-reviewed. Tuttavia la Food and Drug Administration in una nota congiunta con i Centers for Disease and Control and Prevention (CDC) hanno dichiarato in una nota congiunta che «gli americani completamente vaccinati non hanno bisogno di una dose di richiamo in questo momento», sottolineando che non spetta alle singole aziende decidere se e quando il richiamo sarà necessario. «Continuiamo a rivedere tutti i nuovi dati non appena saranno disponibili e terremo il pubblico informato. Siamo preparati per dosi di richiamo se e quando la scienza dimostrerà che sono necessarie» si legge nella nota.


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