Anziano legato in ospedale

Anziano legato al letto giorno e notte con una catena ed un lucchetto

Il medico in visita chiama i carabinieri

Un uomo di 90 anni è stato ritrovato legato al letto con una fascia intorno al petto, chiusa da un lucchetto con una serratura e le chiavi affidate al personale della casa di riposo.

Ogni volta che il suo medico andava a fargli visita, chiedeva “per favore” di essere liberato “perché si trovava in quella situazione già da molte ore”.

Le immagini che provengono dalla struttura Sant’Anna di Pianezza, in provincia di Torino, sono toccanti.

L’anziano non veniva quasi mai lavato, e gli  veniva servito il pasto con ancora il pannolone sporco addosso.

I responsabili della struttura, in tutte le circostanze, ripetevano che non c’erano abbastanza operatori per assistere tutti gli anziani e quello era il motivo per cui erano costretti a ricorrere a misure di sicurezza estreme come quella di legare l’uomo al letto.

La denuncia choc, raccolta dai carabinieri di Pianezza, è firmata da un medico di medicina generale che dal 15 marzo, quotidianamente, si è recato a fare visita al suo paziente novantenne nella casa di riposo per anziani dopo che i famigliari ve lo avevano ricoverato.

La dottoressa, nuora dell’anziano, lo ha visitato quotidianamente fino alla decisione di chiamare i carabinieri e sporgere denuncia di fronte a quella che definisce come umiliante e pericolosa per la salute.

In un’intervista rilascia questa dichiarazione:

Non lo hanno mai fatto alzare dal letto in una settimana, nonostante sia in grado di camminare con un piccolo aiuto – racconta – non lo facevano neppure sedere sulla sedia a rotelle“.

“Dovevo occuparmi io della sua igiene”

Doveva occuparsi la nuora della sua igiene personale ogni volta che poteva, nonostante la famiglia pagasse interamente a proprie spese una retta da 3200 euro.

Angelo Boffo, classe 1931, soffre di demenza senile “ma non è fuori di testa”, dice il medico:

Non è nemmeno agitato o particolarmente inquieto. non c’era nessuna ragione per legarlo al letto“.

Avrebbero potuto chiedere ai familiari l’autorizzazione ad applicare quel tipo di costrizione.

Sono stata a visitarlo nella struttura diverse volte e a orari diversi, mi trovavo sempre di fronte allo stesso triste spettacolo” dice. “La sua situazione era particolare, perché doveva rispettare due settimane di quarantena dopo l’inserimento – spiega la nuora – ma tutti gli ospiti di quella casa di riposo erano sempre nei letti, non si vedeva mai nessuno in giro o sulle sedie a rotelle“.

Boffo, dopo che i carabinieri chiamati dai parenti hanno fatto il blitz nella Rsa, è stato riportato prima a casa poi in un’altra struttura.


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