Maxi evacuazione al nord

Maxi evacuazione per il disinnesco di una bomba

Vicenza: Maxi evacuazione

Maxi evacuazione a Vicenza per il disinnesco di una bomba: si valuta la richiesta dello stato di emergenza. I dettagli

Lunedì mattina si è svolto un nuovo incontro nella sala consiliare di Palazzo Nievo, sede della provincia di Vicenza, per organizzare il disinnesco dell’ordigno bellico della seconda guerra mondiale rinvenuto presso contrà Mure Pallamaio.
Il raggio di evacuazione sarà di 500  metri, e coinvolgerà ben 3076 residenti, pari a circa 1600 famiglie.
Il sindaco Francesco Ruocco ha detto:
“Faremo una stima dei costi per tutta l’operazione, in attesa di capire chi dovrà farsene carico
la data in cui verrà disinnescato l’ordigno sarà definita a breve, probabilmente accadrà verso la fine di aprile o i primi giorni di maggio. Molto probabilmente una domenica per evitare di essere d’intralcio alle attività produttive locali. Tutti gli abitanti saranno evacuati per rendere l’operazione il più sicura possibile.

Come verrà fatta esplodere?

L’ordigno era lì sotto da quasi ottant’anni, ma il rischio di esplosione è ancora grande. Una bomba del peso di oltre 220 chilogrammi, risalente alla seconda guerra mondiale

Gli artificieri dell’esercito, chiamati dalla prefettura, hanno effettuato un primo check-in per verificare come procedere con la bonifica. Le indicazioni del genio guastatori saranno fondamentali per stilare il piano di intervento. I militari cercheranno di creare una “camera di contenimento” per limitare il raggio della zona che dovrebbe essere evacuata durante il disinnesco. Poi la bomba verrà trasportata altrove e fatta brillare.

Al momento l’idea più accreditata è quella di far evacuare la popolazione per un raggio di almeno 500  metri, ma non si esclude che si possa arrivare fino a due chilometri. È dunque probabile che, durante i prossimi tavoli istituzionali, verrà deciso il bomba-day. Un’operazione molto complessa soprattutto considerando sia l’attuale situazione sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19 sia per la vicinanza della casa di cura Eretenia.


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