Astrazeneca: cosa deve fare chi ha ricevuto la prima dose?

Cosa devono fare gli Under-60 che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca? Facciamo luce

Nei scorsi giorni, i vaccini Astrazeneca e J&J, sono stati vietati per gli under-60, anche se molte persone hanno già fatto la prima dose, il richiamo che gli verrà fatto non sarà lo stesso siero della prima dose.

Infatti, è arrivata l’ufficialità alla notizia: in Italia chi ha meno di 60 anni e ha già fatto la prima dose con AstraZeneca riceverà un altro vaccino, in questo caso a RNA (Pfizer o Moderna).

Questa pratica, per ora non è autorizzata in via ufficiale dagli enti regolatori europei, ma niente paura, non è una novità in medicina e, secondo i primi studi che in tutto il mondo si stanno avviando, comporterebbe anche vantaggi dal punto di vista della risposta immunitaria.

Ci sono almeno tre studi principali che hanno pubblicato risultati preliminari su questa opzione.

Potrebbe essere meglio

Secondo dei recenti studi, la combinazione di vari componenti del vaccino è una pratica comune per migliorare la risposta anticorpale, affermano gli esperti.

Infatti, le diverse tecnologie coinvolte nei vaccini, danno una risposta immunitaria diversificata. È un po’ come dare al sistema immunitario due immagini del virus, una di fronte e una di profilo.

I due vaccini

I due vaccini la cui combinazione è attualmente testata sono infatti di tipologie differenti: Pfizer è a RNA messaggero e trasferisce all’interno del corpo la parte del materiale genetico di SARS-CoV-2 che serve a costruire la proteina Spike che attiva la nostra risposta immunitaria, AstraZeneca si basa su vettore virale, che grazie a un virus innocuo (un adenovirus di scimpanzè) trasferisce nell’individuo la parte del materiale genetico (Dna) necessario a costruire la stessa proteina.

I ricercatori sperano di innescare risposte immunitarie più forti e robuste rispetto a due dosi di un singolo vaccino e questo vantaggio servirà alle campagne vaccinali quando ci saranno incertezze e dubbi su qualche vaccino in particolare, ma anche quando sarà necessario far fronte a forniture fluttuanti.

Insomma, potrebbe essere un bene anche per il futuro.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condivisioni