“AVETE VISTO COSA FACCIO A MIA FIGLIA”. LA SCOPERTA CHOC SU UNA BIMBA DI 2 ANNI

Una storia che ha lasciato senza parole tutta Italia. La rabbia e la tristezza sono gli unici sentimenti che si riescono a provare.

Un’altra storia di violenza

La storia di cui parleremo oggi è una di quelle storie che lascia il magone. Un vero e proprio pugno nello stomaco.
Negli ultimi mesi, purtroppo, non ha accennato a diminuire il numero di casi di violenza sessuale.
Spesso a subire queste violenze sono proprio i minori, incapaci e impossibilitati a reagire dato che le persone che le dovrebbero stare più vicino, quelle che dovrebbero sostenerli per crescere, spesso sono proprio i mostri che compiono gli abusi.
Non ci sono parole per spiegare il ribrezzo, il rammarico e la tristezza mista a rabbia che fatti del genere provocano in ognuno di noi.

Cosa è successo

Questa volta a subire violenze sessuali, è stata una bambina di nemmeno due anni. Lui invece, era un padre orco di 33 anni, romano.
Su di lui ora pende un’accusa gravissima: violenza sessuale aggravata ai danni di sua figlia, oltre che detenzione, produzione e cessione di materiale pedopornografico.
Il mostro ha ripreso più volte con il suo IPhone i vari abusi nei confronti di sua figlia, per poi mandare gli scatti e i video amatoriali nelle varie chat di pedofili.
La polizia postale di Milano e di Roma, valutata subito la gravità della situazione, si è mossa il più rapidamente possibile per poter incastrare il padre e togliere la piccola dalle grinfie dell’uomo. Nel giro di pochissimo tempo infatti, è riuscita a risalire al nome del responsabile.
Ed è proprio così che gli investigatori di Milano, supportati dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, hanno fatto irruzione nell’abitazione del 33enne romano, perquisendo la casa e passando in rassegna i dati contenuti nei dispositivi elettronici da lui utilizzati.
Ciò che è venuto fuori è stato terribile: non solo il materiale riguardante sua figlia, ma anche alcune chat dove stava cercando di adescare sessualmente una 15enne, fatto che testimonia la reiterazione del reato.
Ora il padre è stato condotto nel carcere romano di Regina Coeli.


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