Bimbo di due anni scompare nel cuore della notte: le parole del papà

intervista nicola tanturli

Pochi giorni fa si è verificata una vicenda che ha dell’assurdo. Un bambino piccolo di 2 anni, Nicola Tanturli, è scomparso nel cuore della notte a Campanara (Palazzuolo sul Senio, Firenze), tra i boschi del Mugello, poco dopo essere stato messo a letto dai genitori.

 

Questi ultimi, dopo essersi accorto che loro figlio non era più nel lettino, hanno trascorso la notte a ricercarlo ma senza successo. Il bimbo verrà ritrovato solo 36 ore dopo da Giuseppe Di Tommaso, un giornalista de La Vita in Diretta, che si trovava lì proprio per occuparsi di questo caso. I genitori di Nicola hanno riconosciuto di aver fatto un errore imperdonabile: continua a leggere l’articolo per scoprire cosa hanno dichiarato.

 

 

 

 

 

Le dinamiche raccontate dal papà

Leonardo Tanturli, il padre del bambino scomparso e poi ritrovato, ha voluto riportare tutti i fatti della vicenda: “Il bambino si è allontanato nella notte di lunedì 21 giugno. Il suo raggio di autonomia, a piedi da solo, era di pochi metri, una decina di metri massimo. Da casa poteva arrivare all’orto, o comunque nei dintorni. Sinceramente non lo so che cosa è successo. Magari ha preso anche uno spaventato che lo ha poi portato fuori strada, perché non si orienta chiaramente”. 

 

 

 

 

 

 

La mancata tempestività

intervista nicola tanturli

Così è proseguito il racconto del papà del piccolo Nicola: “Avendo fatto quelle strade con noi, dopo alcune centinaia di metri, sarebbe tornato a casa, anche da solo. Però magari, il buio, il vento forte di quella sera, possono averlo spinto fuori strada. Il punto in cui è stato trovato è a km da qua, in linea d’aria sono 3.”

Ha poi voluto concludere ammettendo il proprio errore, ovvero la mancata tempestività nel chiamare le autorità di competenza: “È stato un errore non chiamare i soccorsi sin da subito. Sinceramente io conosco molto bene questa zona, ho cercato con la mia compagna tutta notte, fiducioso. Verso le 2 abbiamo sentito un pianto, che sono sicuro fosse suo, era a poche centinaia di metri da casa e abbiamo quindi cercato, ancora più motivati”.


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