Caso Denise: l’avvocato sbotta

Caso Pipitone: L’avvocato Frazzitta chiarisce ogni dubbio

La vicenda della scomparsa della piccola Denise Pipitone nelle ultime settimane ha suscitato un’incredibile attenzione mediatica. Tutta l’italia chiede verità e giustizia per la bimba scomparsa il 1 settembre 2004 a Mazara del Vallo.

Chiunque, spera nel ritrovamento della piccola Denise.

Durante l’ultima puntata del programma televisivo ItaliaSi, è stato intervistato l’avvocato della famiglia, Giacomo Frazzitta. Il legale ha chiarito le ultime notizie riportate da tutte le testate giornalistiche.

Tra le ultime indiscrezioni, c’è quella sulla persona che ha scritto la famosa lettera anonima, che si sarebbe presentata allo studio legale di Giacomo Frazzitta e avrebbe già fatto i nomi e i cognomi di coloro che quel giorno si trovavano in quella macchina con Denise Pipitone.

Non non cerchiamo i colpevoli, cerchiamo Denise. Piera cerca sua figlia come cosa principale e primaria.”

Rispettiamo il segreto istruttorio

Il legale di Piera Maggio, ha mostrato tutto il suo sdegno per il lavoro “non corretto” di molti giornalisti.

L’avvocato ha spiegato che è bene che le trasmissioni televisive aiutino a riesaminare i vecchi elementi già a disposizione di tutti, per cercare altri dettagli che potrebbero essere fondamentali nel ritrovamento di Denise. Ma devono farlo senza intralciare il lavoro della Procura.

Tutti sono ormai a conoscenza della notizia data da una trasmissione tv, che attesterebbe che Anna Corona e Giuseppe Della Chiave siano finiti nel registro degli indagati. La Procura non ha però confermato quanto dichiarato, poiché, in teoria, avrebbero dovuto lavorare in totale segretezza. Invece c’è stata questa fuga di notizie, con conseguente violazione del segreto istruttorio.

Bisogna rispettare l’indagine in corso. La ricerca di Denise non deve passare attraverso la violazione del segreto istruttorio. Sarebbe una cosa gravissima. Diverso ragionamento va fatto su quello che è ciò che tutti conoscono, gli approfondimenti che vanno fatti dal punto di vista giornalistico. Ho ascoltato intercettazioni di cui io non ho neppure un minuto di registrazione. Ci sono giornalisti che hanno file che le parti non hanno. Fin quando si tratta di file e atti che erano già nelle disponibilità delle parti processuali. Ma guai a chi fa male a questa indagine e poi si veste di garantista. Parliamo di reati gravi, così si fa male alle persone offese e agli indagati.

La Procura non ha mai confermato, ma perché dire i nomi degli indagati? Rispettare il segreto istruttorio, altrimenti non c’è garantismo. La signora Corona dovrebbe intervenire e denunciare i giornalisti che hanno dato la notizia.”


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