Crisanti avvisa gli italiani: sta per arrivare la quarta ondata!

Ci siamo: la tanto (in)attesa quarta ondata dei contagi sta per raggiungerci. Sono ore decisive per il futuro del bel paese. Si per quanto riguarda i contagi, sia per quanto riguarda i nuovi decreti che ci aspettano, dove probabilmente verrà introdotto l’obbligo vaccinale per molte cose.

Ad avvertire gli italiani ci ha pensato Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, intervenuto al programma televisivo Agorà Estate sul canale televisivo Rai Tre. Sappiamo quanto ci abbiano sconvolti questi due anni di pandemia, ma cosa ci aspetta per il microbiologo? Continua a leggere l’articolo per scoprirlo.

Le parole del professore Andrea Crisanti

Alla domanda sulla quarta ondata di Covid-19 in Italia, al programma televisivo Agorà Estate di Rai Tre, Andrea Crisanti ha risposto: “Se si osserva quello che è successo in Inghilterra, che secondo me è un’anticipazione di quanto succederà in Italia, considerando anche il fatto che il tasso di protezione della popolazione italiana è più basso di quello inglese, non è che ci vuole un’arte divinatoria per capire quello che succederà in Italia. Sta scritto nel grafico dell’Inghilterra. L’Inghilterra è passata nel giro di 40 giorni da mille casi a 50mila” al giorno, ha sottolineato il virologo. Crisanti ha poi aggiunto che è solo “parzialmente vero” che non ci siano ripercussioni su ospedalizzazioni e decessi.

Il confronto Italia – Inghilterra

Parlando ancora del caso UK, Crisanti ha poi ricordato che: “L’Inghilterra è passata da 2-3 morti a 50 morti al giorno e da 500 ricoveri a 2.500, in aumento”. Quindi attenzione a “una narrativa che è falsa. Con questo numero di casi, senza vaccino, l’Inghilterra avrebbe tranquillamente 700-800 morti al giorno.

E comunque, se i casi in Inghilterra aumenteranno ancora, come probabilmente aumenteranno, avranno 100 morti al giorno”. Per quanto riguarda l’Italia, il professore ha dichiarato che è importantissimo: “Bloccare la trasmissione del virus. È fondamentale per impedire che ci troviamo a ottobre-novembre con la stessa situazione dell’altro anno. Noi abbiamo sprecato 6 mesi l’anno scorso e ci apprestiamo a sprecare altri 6 mesi quest’anno. Penso che sia sconcertante dover assistere per la seconda volta all’aumento dei casi durante l’estate. Non abbiamo imparato nulla”.


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