La rivelazione: è stata Jessica

Novità sul caso Denise Pipitone

Le novità

Ci sono novità sul caso che attanaglia l’Italia da più di 17 anni, stiamo parlando del caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo.

Un nuovo testimone accusa Jessica Pulizzi, secondo quanto ha rivelato sarebbe stata coinvolta nel rapimento della piccola.

Come sappiamo, i media hanno rinnovato la loro attenzione su questo caso, in seguito alla segnalazione della ragazza russa, risultata poi infondata.

All’epoca, ci fu una testimonianza alquanto importante, quella di Battista Della Chiave.

Tale testimonianza venne raccolta dall’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia di Denise, era stata contestata dai suoi familiari che avevano sostenuto come l’uomo non conoscesse il linguaggio dei segni.

La lettera

Davanti ai magistrati, con l’ausilio di un consulente, il testimone si era avvalso della facoltà di non rispondere.

Nei giorni scorsi l’avvocato Giacomo Frazzitta ha ricevuto una lettera anonima. Nella lettera consegnata alla Procura di Marsala, un testimone oculare afferma di avere visto Denise. La bambina si trovava in auto con altre persone, poco dopo il rapimento, mentre piangeva e chiedeva aiuto.

A Domenica Live, anche l’ex fidanzato di Jessica Pulizzi lancia delle accuse forti, infatti si dice convinto della colpevolezza di Jessica, a tal proposito l’uomo a dichiarato:

“quando ho visto in televisione Piera Maggio più volte a lanciare appelli per ritrovare sua figlia Denise, salvo poi scoprire che il vero padre della bambina era Pietro Pulizzi, ho avuto il sospetto che quest’ultima, Jessica, avesse portato a compimento tale efferato atto. A tal proposito mi disse che come aveva sofferto lei adesso dovevano soffrire gli altri.

Ho insistito per sapere se lei avesse a che fare con la scomparsa di Denise ma lei mi rispondeva in maniera evasiva. Ricordo però dal tono in cui mi disse la frase di cui sopra, e della maniera evasiva in cui mi rispondeva, ho avuto la sensazione che era stata lei a commettere quel gesto criminoso“.


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