Un altro morto sul lavoro: ci ha lasciato Cristian

Una terribile tragedia quella che si è consumata in queste ultime ore.

Un uomo è stato schiacciato da un macchinario, morendo così sul posto di lavoro.

Più di mille. Ogni anno.

È questo il numero più preoccupante. È il numero delle vittime italiane sul lavoro.

Più di mille persone, ogni anno, perdono la vita sul posto di lavoro. E purtroppo, è un argomento di cui in Italia si parla sempre molto poco.

Condizioni nelle fabbriche pessime, stati fisici delicati, e mancanza di misure di prevenzione e sicurezza.

Sono sicuramente questi tra i motivi che determinano un numero così tragicamente alto.

E purtroppo, oggi ci ritroviamo qui a raccontarvi un altro triste epilogo di questa vicenda.

Addio a Cristian

Cristian Martinelli aveva 49 anni, una moglie e due bambine.

Cristian lavorava in una nota fabbrica di Busto Arsizio, nel milanese.

La tragedia si è consumata proprio durante uno dei suoi turni di lavoro, come al solito.

Cristian stava lavorando, e improvvisamente un macchinario gli è caduto rovinosamente sopra, provocandogli gravi danni.

Sul posto, sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco, la polizia locale, i carabinieri, e gli operatori del pronto soccorso.

Inoltre, è arrivato anche un elisoccorso che ha trasportato velocemente Cristian Martinelli all’ospedale più vicino, quello di Legnano.

Purtroppo, per Cristian non c’è stato nulla da fare.

“Mio marito aveva già lamentato condizioni non adatte”

Sulla vicenda si è espressa la moglie, trovata davanti al portone dell’azienda.

Di fronte ai cancelli, la moglie ha urlato “voglio solo entrare a prendere le sue cose”.

Una scena straziante, resa tale anche dalla confessione della donna:

“Già da tempo si lamentava che erano in pochi, che c’era troppo lavoro e condizioni non adatte”.

L’azienda dove lavorava Cristian è la Bandera, azienda molto nota sul territorio, che si occupa di produzione di macchinari per l’estrusione di materie plastiche.

Forte il cordoglio dei colleghi, che sono ancora sotto shock.

Gli inquirenti stanno interrogando le personalità influenti dell’azienda, mentre il macchinario è stato posto sotto sequestro.


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