TROVANO IL LORO BIMBO MORTO, ENTRAMBI I GENITORI NON SUPERANO IL DOLORE

Questa la tristissima storia di questi due genitori innamorati del proprio figlio, a tal punto da compiere un gesto assurdo.

Un dolore immenso

Questa è la storia di una famiglia rovinata da un male incurabile. Molto spesso, quando il cancro si presenta, non intacca solamente la vita della vittima in sé, ma anche dei familiari e della gente vicina.
I fatti risalgono a qualche anno fa, al piccolo Cristian Dimitris Arava, viene diagnosticato un cancro al cervello. Non solo la zona dove è stato colpito il piccolo era altamente rischiosa, ma è stato anche diagnosticato come incurabile.
Cristian ha vissuto altri 7 anni convivendo col cancro, fino a quando, a 9 anni, mamma Vali e papà Nicu Arava, non lo hanno trovato a terra, primo di vita nel loro appartamento a Constanta, in Romania. Il dolore ha spazzato via quel minimo di lucidità che sarebbe servita in una tragedia simile: Vali e Nicu si sono tolti la vita, impiccandosi vicino al corpo esanime del figlio.
Accanto ai 3 corpi, la polizia ha ritrovato un memoriale di 13 pagine dove i due hanno spiegato le motivazioni dell’insano gesto.

La lettera lasciata vicino ai corpi

In queste pagine, i genitori di Cristian Dimitris, hanno raccontato i loro anni passati tra rabbia, tristezza e disperazione, da quando hanno scoperto il cancro incurabile fino all’ultimo giorno in cui si sono tolti la vita.

“Mi sono sentita morire quando ho saputo la diagnosi. Non si può esprimere il dolore che due genitori sentono quando apprendono una simile notizia sul proprio bambino. Aveva solo due anni”

I due hanno sempre saputo che per il piccolo non si sarebbero state possibilità di sopravvivenza, in un certo senso, erano quasi in attesa del fatidico momento.

“La nostra unica speranza era che Cristian potesse essere in qualche modo fortunato e che il cancro potesse arrestarsi ad un certo punto. Ma è stata disattesa. Il pensiero che ogni momento potrebbe essere fatale mi fa impazzire”

Così la mamma aveva scritto in preda al dolore. Ora, si sono riuniti e non possiamo far altro che pregare per loro.


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