Variante inglese: boom di contagi

Tra le varie preoccupazioni degli italiani sul Covid-19, persiste quella sulle sue varianti, in particolare quella inglese che rispetto alle varianti brasiliana e sudafricana ha creato molti contagi e ha fatto mettere in discussione l’efficacia dei vaccini. I sintomi più comuni provocati da questa mutazione del Coronavirus, abbiamo febbre, tosse secca, affanno, dolori muscolari, emicrania, perdita dell’olfatto e del gusto.

Ma l’aspetto che più crea apprensione è che questa variante si diffonda sempre più velocemente colpendo in maniera più frequente i bambini e i giovani. Proprio questi ultimi sono tra i più contagiati in una regione, più delle altre, attualmente: la Puglia.
Continua a leggere per scoprire i dati allarmanti.

I giovani sempre più coinvolti

Nell’ultimo periodo in Puglia c’è stato un incremento di contagi tra i più giovani, tra questi il 92,9% dei casi ha contratto la variante inglese. Come ha voluto evidenziare il presidente della regione Michele Emiliano, “la curva epidemica mostra ancora un andamento in salita, con un incremento dei nuovi casi positivi che interessa tutte le fasce d’età, con l’eccezione dei bambini tra 0-5 anni“. Le fasce d’età più colpite sarebbero dai 14 ai 18 anni e 11-3 anni. Per questo motivo, il governatore Emiliano ha prolungato fino al 30 aprile la didattica a distanza, per evitare che la situazione possa ulteriormente degenerare.

Un leggero miglioramento

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Il politico Emiliano ha anche voluto rassicurare sul fatto che con gli accorgimenti che sono stati presi, si è riusciti a far diminuire i casi di positività nelle scuole, quindi sembrerebbe esserci un segno di miglioramento. Egli stesso ha dichiarato che ha la Puglia ha voluto basarsi su un “principio di precauzione” e quindi ha accolto “misure adeguate e proporzionali, idonee a scongiurare i rischi potenziali per la salute pubblica, prima che il pregiudizio di concretizzi“.

Il presidente ha inoltre sottolineato che “a fronte degli interessi coinvolti, tutti di rango costituzionale, nell’attuale ed eccezionale fase pandemica, è necessario assolvere primariamente al dovere di prevenzione e tutela del diritto alla salute che trova fondamento nella Costituzione, sia nella dimensione di diritto fondamentale dell’individuo, sia nella dimensione di interesse della collettività“.


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