Zangrillo: “Clima descritto dalla stampa non è realistico”

Alberto Zangrillo torna a dire la sua sull’emergenza coronavirus.

Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano e prorettore dell’Università San Raffaele, è intervenuto ai microfoni del TG4, con l’obiettivo di fare chiarezza sull’attuale situazione in cui l’Italia riversa.

Secondo il Professor Zangrillo, i mezzi stampa ci stanno mentendo. O meglio, stanno raccontando una realtà ben diversa dai fatti.

Le sue parole sono da ascoltare. Infatti, Alberto Zangrillo è stato in prima linea nei diversi team addetti alla gestione degli ospedali a marzo, e lo è tutt’ora.

Proprio il confronto tra la situazione di marzo (prima ondata+lockdown) e quella attuale (seconda ondata + coprifuoco) è il punto su cui vuole far chiarezza Zangrillo.

La situazione è ben diversa da quella di marzo

Parole importanti di Alberto Zangrillo, che ha gettato nuove ombre sulla realtà raccontata dai media.

Escludendo finalità sensazionalistiche, o desiderio di rivolta, Zangrillo ha chiaramente spiegato la situazione attuale.

Dalle sue parole, capiamo che l’Italia non ha superato la crisi da coronavirus. Sta prendendo tutte le misure necessarie, a volte il Governo fa un po’ di confusione, ma siamo comunque sulla buona strada per battere il Covid-19.

Secondo la stampa, e secondo altri virologi o medici, la situazione sarebbe drammatica. E le morti, così come i contagi, starebbero affollando gli ospedali impedendogli di gestire correttamente il loro lavoro.

Non è così. In questo momento noi abbiamo una situazione che è completamente diversa da quella che state, stanno, tutti narrando

Le percentuali di Zangrillo

Alberto Zangrillo ha anche fornito un’interessante serie di percentuali con lo scopo di fotografare la situazione attuale.

Sulla bocca di tutti, ci sono i disagi e gli affollamenti negli ospedali. Ovviamente, questo comporterebbe difficoltà di gestione e impossibilità di svolgere correttamente il lavoro medico.

Per la stampa, tali affollamenti sarebbero da identificare con assembramenti di malati che si recano agli ospedali in cerca di cura. E la stessa stampa, ripota quindi una situazione esasperata dei contagi tra gli italiani.

Zangrillo invece spiega che il 60% delle persone che arrivano in ospedale sono in cerca di alloggio, di un risultato di positività o meno. Parliamo di persone che potrebbero restare a casa invece di andare al pronto soccorso. Il 70% delle persone arriva in ospedale in codice verde, ma dovrebbero rimanere a casa in isolamento. In Lombardia, solo una minima parte dei pazienti arrivano in ospedale con un quadro più impegnativo.

“Chi la paragona a marzo vuol dire che non ha vissuto la situazione a marzo“.

Due situazioni ben diverse, dunque, che per molti, invece, continuano a essere simili.


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