L’addio di Massimo Galli

L’Addio di Massimo Galli

L’addio

Sarà l’ultima volta di Massimo Galli in tv.

La notizia l’ha data su Rai3 a Cartabianca, dove da mesi è ospite fisso di Bianca Berlinguer, e ovviamente all’insegna del pessimismo e della vis polemica.

“Ho da lavorare molto in questo periodo, scrivere, lavorare, fare lezioni e seminari, curare i malati”, si difende il primario di Infettivologia del Sacco di Milano, quasi accusando chi lo invita in tv e dando un po’ ragione ai maliziosi che gli contestano l’eccessiva dose di presenzialismo catodico.

Sono un po’ stufo di ripetere le stesse cose. A volte si esasperano le cose finendo in contrapposizioni che non hanno senso a livello scientifico”.

poi Massimo Galli aggiunge al riguardo:

Io non posso che tenere il freno a mano tirato, pur rendendomi conto che gli italiani sono stanchi della situazione oppressiva delle chiusure. Però in questi giorni abbiamo intubato dei quarantenni: è una minoranza ma è una realtà che esiste. Tra noi e la Gran Bretagna ci sono ancora quei 30 milioni di dosi di vaccino di differenza. Tra l’altro in Gran Bretagna hanno già procrastinato la seconda dose senza problemi“.

“No Astrazeneca no party”

Massimo Galli afferma che sarà difficile rafforzare la campagna vaccinale, senza l’aiuto di Astrazeneca, ed anche se è uno dei virologi più seriosi della televisione, si lascia andare ad una battuta su Astrazeneca,

 

No AstraZeneca no party. Senza AstraZeneca non riusciamo a tenere il passo nelle vaccinazioni. Su questo prodotto è stato fatto ogni errore di comunicazione possibile, dai governi all’Ema, che ha creato diffidenza“.

Poi conclude l’intervista:

Non possiamo accontentarci di vaccinare. Dobbiamo capire se alcune categorie, come gli immunodepressi, rispondono al vaccino. Altrimenti si rischia una falsa sicurezza, anche nell’ottica del green pass”. A risentirci a presto, dopo il periodo di “decompressione“.


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