Mutui Fissi o Variabili? Ecco Quale conviene DAVVERO [Pro & Contro]

mutui fissi o variabili

Mutui fissi o variabili? Se hai deciso di acquistare la prima casa o un negozio per aprire un’attività ti troverai di fronte ad un grande investimento che richiede nella maggior parte dei casi l’avvio di mutuo. Ai fini della scelta del tasso del mutuo ti sarai sicuramente chiesto se conviene prenderne uno a tasso fisso o a tasso variabile.

I motivi che possono portare al grande passo di acquistare una casa possono essere diversi: la semplice voglia di indipendenza, il trasferimento in un’altra città o la formazione di una famiglia. Per sapere quale tipo di mutuo fa al caso tuo, bisogna considerare innanzitutto l’andamento economico generale. Se è vero che il tasso fisso è sempre più alto del tasso variabile, è altresì vero che rimanendo uguale per tutta la durata del mutuo elimina l’incertezza del futuro.

Nella scelta del tasso del mutuo, bisogna poi valutare le condizioni economiche, personali e lavorative. Scopriamo insieme le differenze tra mutuo a tasso fisso o variabile.

Tasso fisso o variabile? Guida alla scelta

Ma quindi cosa significa mutui a tassi fissi o variabili? Attivare un mutuo caratterizzato da tasso fisso significa avere una rata mensile costante per tutta la durata del mutuo. È la soluzione ideale per chi ama la stabilità e la certezza di non trovarsi di fronte a spese impreviste negli anni. Quella del tasso variabile è una soluzione vantaggiosa per chi si destreggia bene nelle variazioni degli andamenti del mercato.

Che cos’è il tasso del mutuo?

Il tasso è la percentuale di interesse da riconoscere alla Banca per il denaro prestatoci; per calcolare il tasso del nostro mutuo, la Banca utilizza determinati parametri. Per i finanziamenti a tasso variabile il parametro è principalmente l’Euribor, per quelli a tasso fisso, è l’Irs (Interest Rate Swap) del periodo di riferimento. Quando si richiede un mutuo, è importante chiedere quali parametri sono stati utilizzati, per scongiurare sorprese future.

Tasso fisso: come funziona

Come anticipato in precedenza, il mutuo a tasso fisso è una forma di finanziamento in cui viene erogata una somma di denaro, per l’acquisto di un immobile, e l’importo viene poi ammortizzato, ossia restituito attraverso il pagamento di rate costanti durante tutto l’arco temporale della durata del finanziamento stesso. Solitamente si tratta di un periodo compreso tra i 10 e i 30 anni (ma per i più giovani anche a 35-40 anni).

Il mutuo tasso fisso oggi è la tipologia più richiesta in Italia: il numero di famiglie che scelgono un mutuo a tasso fisso per l’acquisto della loro casa è aumentato parecchio negli ultimi anni.

Per scegliere l’istituto di credito oggi più conveniente sul mercato che finanzi l’acquisto della nostra casa, è fondamentale sapere in partenza l’importo preciso che dovremo richiedere. Nel finanziamento a tasso fisso l’importo della rata viene calcolata in base all’importo che viene erogato al momento dell’acquisto e alla durata complessiva del mutuo. È importante sapere la stragrande maggioranza degli istituti di credito concedono finanziamenti entro i 150.000 euro; all’opposto, sono in pochi a concedere mutui che superino questa cifra.

mutuo tasso fisso

Tasso variabile: come funziona

Quando si attiva un mutuo a tasso variabile, oltre alla quota di capitale da restituire, si fa affidamento su un interesse, la cui percentuale è connessa all’indice di riferimento legato al costo del denaro. Nel caso in cui questo indice aumenta, lo farà di conseguenza anche la rata da pagare; mentre se scende, diminuirà anche la rata.

Nella maggioranza dei casi, l’indice di riferimento per stabilire gli interessi sul mutuo a tasso variabile è l’Euribor. Si tratta di un parametro stabilito quotidianamente che indica il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie tra le banche dell’Eurozona, ossia i prestiti che i grandi istituti di credito dell’area Euro si scambiano tra di loro. Dato che si tratta a tutti gli effetti di prestiti, hanno diverse scadenze, quindi anche l’Euribor ha dei termini differenti. Questo come va ad incidere sui mutui a tasso variabile? Più aumenta la scadenza, più il tasso è alto.

Nel caso del mutuo a tasso variabile, c’è da considerare poi il famoso spread, una percentuale fissa che viene applicata sull’Euribor per consentire alla banca un minimo di guadagno. A differenza di quanto avviene con il tasso fisso, il mutuo a tasso variabile lascia un non trascurabile margine di incertezza, in quanto i tassi di riferimento sono soggetti alle oscillazioni di mercato. Dato che il mutuo a tasso variabile è un parametro in continua evoluzione, risultano fondamentali le tempistiche.

Per sottoscrivere un mutuo a tasso variabile nel 2019, la soluzione ideale è informarsi sulle migliori offerte messe in atto in questo momento dalle diverse banche.

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Mutuo fisso o variabile: le differenze in breve

Quindi per fare un quadro riassuntivo su mutui fissi o variabili e le relative differenze, possiamo dire che:

  • Nei contratti di mutuo a tasso fisso, il tasso di interesse resta quello stabilito dal contratto stipulato con l’istituto di credito per tutta la durata del mutuo;
  • Il tasso fisso è consigliato a chi teme che i tassi di mercato possano crescere e vuole essere certo riguardo agli importi delle singole rate e dell’ammontare complessivo del debito da restituire;
  • Nei mutui a tasso variabile, il tasso di interesse può variare a scadenze prestabilite rispetto al tasso di partenza, poiché segue le oscillazioni di un parametro di riferimento stabilito sui mercati monetari e finanziari;
  • Il tasso variabile è consigliato a chi vuole un tasso sempre in linea con l’andamento del mercato

Quale tasso conviene di più nel 2019?

Non esiste una risposta assoluta a questa domanda, poiché la scelta è correlata a diversi fattori ed esigenze che cambiano di persona in persona. Abbiamo visto infatti come il tasso fisso rappresenti forse una garanzia migliore per le famiglie che decidono di acquistare la prima casa: questo perché permette di avere rate, sì più costose, ma sempre uguali per tutta la durata del mutuo.

Il tasso variabile è quello più conveniente in questo periodo storico, assicurando un risparmio tangibile sulla rate mensili. Questo perché l’attuale tasso di interesse è decisamente basso. Una situazione che potrebbe cambiare a lungo termine anche a causa di variabili quali lo spread.

Il mutuo a tasso variabile è particolarmente consigliato nel caso in cui la durata del mutuo stesso non superi i 10 anni. Ciò non toglie che si possono rivedere le condizioni contrattuali con l’istituto di credito e decidere di passare in corso ad un mutuo a tasso fisso.

Cosa fare prima di scegliere il mutuo ideale per te?

Prima di valutare le proposte di mutuo a tassi fissi o variabili proposti dai diversi istituti di credito, sarà meglio seguire tre semplici step:

  • Parti dalle tue esigenze: non considerare solo quali sono le tue esigenze oggi, ma tieni in considerazione i progetti che potresti avere a lungo termine;
  • Valuta la tua predisposizione al rischio: se sei un tipo intraprendente che ama rischiare, allora il mutuo a tasso variabile è quello che fa al caso tuo, permettendoti di risparmiare denaro. Se invece preferisci programmare al dettaglio ogni uscita mensile, con il mutuo a tasso fisso non avrai brutte sorprese;
  • Tieni in considerazione tutte le variabili: come spiegato all’inizio dell’articolo, prima di accendere un mutuo verifica con attenzione i parametri e le condizioni contrattuali inserite dall’istituto di credito.


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