Sarah Scazzi: la decisione della corte

Sarah Scazzi: vergognoso, la Corte d’Appello annulla le condanne per i depistaggi

Sarah Scazzi, la studentessa 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010, non avrà giustizia, almeno secondo la corte d’appello, che ha annullato le condanne per i depistaggi.

Infatti, la sezione distaccata di Taranto della Corte d’Appello di Lecce (presidente Antonio Del Coco) ha riformato la sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Taranto Loredana Galasso del 21 gennaio 2020, cancellando 11 condanne nel processo bis per depistaggi legato all’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010.

Il non doversi procedere per prescrizione è stato dichiarato nei confronti di 8 imputati, tra cui Michele Misseri 

Le prescrizioni

E’ scattata una prescrizione di massa per la maggior parte degli iscritti al registro degli indagati.

C’è stata la prescrizione per Ivano Russo, il giovane di Avetrana conteso tra Sabrina Misseri e la cugina Sarah: in primo grado aveva rimediato la pena più alta (5 anni di reclusioni) per le ipotesi di false informazioni al pm e falsa testimonianza alla Corte d’Assise.

Secondo i giudici, la morte di Sarah Scazzi sarebbe da ricondurre proprio agli screzi in corso tra la 15enne e la cugina attorno alla figura di Ivano

Prescrizione e condanna annullata anche per altri sei imputati nel processo bis: Alessio Pisello, amico di comitiva di Sarah e Sabrina, per la mamma di Ivano, Elena Baldari, per Maurizio Misseri, nipote di Michele, per Anna Lucia Pichierri, moglie di Carmine Misseri e per Claudio Russo, fratello di Ivano. Assolta perché il fatto non sussiste Salvatora Serrano, sorella di Concetta e Cosima, così come sono andati assolti Giuseppe Serrano, Anna Scredo e Giuseppe Augusto Olivieri.

 


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