Tragedia Elisa. Il covid se li è portati via..

Questa pandemia continua a fare vittime e non fa distinzioni. Stavolta a toccare questo crudele virus è una delle cantanti più amate d’Italia.

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Si tratta della cantante triestina, Elisa, che ha perso i suoi zii per Covid. La cantautrice ha voluto ricordare i suoi zii in un post su Instagram, che l’hanno introdotta nel mondo dell’arte, e a cui ha voluto rendere un omaggio alla loro creatività: “È stata una fortuna immensa poter essere lì con voi mentre costruivate i vostri spettacoli e assorbire quell’energia creativa e quel senso di potere e di magia che emanavate”. Continua a leggere per scoprire la dedica completa agli zii di Elisa.

Il ricordo degli zii su Instagram di Elisa

La cantante Elisa ha voluto quindi ricordare i suoi zii con delle foto più dedica pubblicate sul suo profilo Instagram. Nella prima immagine si vede lei da bambina con un abito rosso e lo sguardo rivolto verso il basso, accanto alla sua zia Dani. Nelle altre immagine, invece, delle bellissime foto “vintage” della sua famiglia e quindi suoi zii, purtroppo defunti.

La dedica agli zii

Elisa, morti gli zii per Covid: il post social è commovente

Accompagnate dalle immagini, Elisa ha voluto dedicare queste parole ai suoi amati zii, appena scomparsi: “Zio Franco e zia Dani, mi avete messa su un palco che non avevo ancora quattro anni Zia, insieme alla mamma e a Felice mi hai aperto una finestra sul palcoscenico, sull’arte, sull’immaginazione, sull’arte della trasformazione. È stata una fortuna immensa poter essere lì con voi mentre costruivate i vostri spettacoli e assorbire quell’energia creativa e quel senso di potere e di magia che emanavate”. È lì che ho iniziato a decidere che avrei deciso, che avrei ascoltato quello che avevo dentro.

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Lì ho imparato che era possibile farlo. Avete brillato, eravate liberi. Fortissimi nelle vostre umane fragilità, pieni di coraggio. Avete cambiato le regole del gioco. Siete stati un esempio. Eravate l’avanguardia, le possibilità, lo sguardo sul mondo e nella mente creativa, in un Friuli dei primi anni settanta, in una provincia che non ha mai potuto costringervi a essere chi non eravate. L’avete piegata. Avete scavalcato barriere di ogni genere, in nome della libertà e dell’arte. Dei giganti. Sempre tornerò ai vostri occhi concentrati, ai vostri volti sognanti, sempre mi ispireranno. Ma la cosa più preziosa e immortale è il vostro spirito”.


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