Tragedia: il comunicato ufficiale del papa

Comunicato ufficiale del Papa: è una tragedia

La tragedia

Papa Francesco, durante il Regina Caeli in piazza San Pietro, pronuncia queste parole:

Vi confesso che sono molto addolorato per la tragedia che ancora una volta si è consumata nei giorni scorsi nel Mediterraneo: 130 migranti sono morti in mare. Sono persone, sono vite umane che per due giorni interi hanno implorato invano aiuto: un aiuto che non è arrivato

Il santo Padre ha poi aggiunto:

Fratelli e sorelle, interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia. È il momento della vergogna! Preghiamo per questi fratelli e  sorelle e per tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi. Anche preghiamo per coloro che possono aiutare, ma preferiscono guardare da un’altra parte. Preghiamo in silenzio per loro“.

Tema che sta a cuore al Papa

Un tema molto a cuore al Papa, che nel 2013, ha scelto Lampedusa come meta del suo primo viaggio.

E proprio in quel luogo, il santo padre ha commemorato le migliaia di morti in mare.

In quell’occasione denunciò per la prima volta la globalizzazione dell’indifferenza.

Bergoglio ha poi voluto anche guidare direttamente la sezione migranti e rifugiati da lui istituita all’interno del Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale.

Tra i nuovi sacerdoti cercati dal pontefice, ci sono:

don Samuel Piermarini, 28 anni, con una grande passione per il calcio. afferma in un’intervista: “Giocavo ad alti livelli, e la Roma mi chiamò per fare un provino. Alla fine dell’allenamento mi chiamò Stramaccioni e mi disse: ‘Allora Piermarini, puoi firmare con noi!’ – Ma io risposi che non me la sentivo”. Quindi l’ingresso in seminario e ora il sacerdozio.

Con lui è stato ordinato anche don Salvatore Marco Montone, 32 anni, in un’intervista rilascia questa dichiarazione:

Sono nato nel giorno del Venerdì Santo del 1989 e il giorno del mio battesimo, qualche mese dopo, erano finite le vestine bianche per i bambini, così il sacerdote mi coprì con una stola. Non ho ricordi, naturalmente, ma i miei genitori me lo raccontano sempre”.

Molto importante il suo percorso nella Caritas diocesana.

Ho sperimentato davvero quella ‘Chiesa ospedale da campo’ di cui ci parla Papa Francesco e in qualche modo sono stato le mani della Chiesa di Roma che si sono allungate verso i più poveri. Non ho mai vissuto tutto questo come un sacrificio, ma come parte integrante del mio essere sacerdote”


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